Five Futurists.jpeg

Five Futurists
1958
Print on paper, 16.51 cm x 19.69 cm

Red Grooms
American 
Active 1957- 

Gift of Lysiane Luong Grooms and the artist
Bryn Mawr College 2010.32.1 

A Layered Image

Figure 1: Italian futurists Luigi Russolo, Carlo Carrà, Filippo Tommaso Marinetti, Umberto Boccioni and Gino Severini in front of Le Figaro, Paris, 1912, photograph.

Figure 1: Italian futurists Luigi RussoloCarlo CarràFilippo Tommaso MarinettiUmberto Boccioni and Gino Severini in front of Le Figaro, Paris, 1912, photograph.

These five inkblot men standing in a semicircle are an homage to the humble beginnings of the Avant-Garde. The artist has distilled the essential forms of the famous photograph of the five Italian artists and writers who founded the Futurist movement (Figure 1). The Futurists were a group of vanguardists who embraced industrialism, mechanization, dynamism, and above all else, modernity. Red Grooms’s print makes an explicit gesture toward these five Italian men, perhaps as a sign of reverence, as Grooms was an Avant-Garde artist himself. 

While the date given for the object by Special Collections is 1958, I suspect it is much later into the 1960’s. The similarity between Five Futurists and Italian Pop Artist Mario Schifano’s Futurismo Rivisitato (Figure 2) is undeniable and there is certainly a genetic linkage between the two images. Given that Red Grooms traveled throughout Italy in the year 1960 [1] and Schifano first exhibited his work at Galleria La Salita in Rome of the same year [2], we can argue that Grooms must have seen Schifano’s work in person. Schifano’s 1966 show at the Galleria Il Canale in Venice was entitled “Futurismo Rivisitato,” and it was there that he exhibited many of his works depicting the minimalized forms of the five Futurist founders standing in their iconic circle [3]. A later date of the print would indicate that Grooms did indeed find inspiration in Schifano’s Pop Art exhibition and perhaps revisited Italy later into the 1960’s. 

Figure 2: Mario Schifano, Futurismo Rivisitato, 1965, enamel and spray paint on canvas with Perspex, 174 x 336 cm, private collection.

Figure 2: Mario Schifano, Futurismo Rivisitato, 1965, enamel and spray paint on canvas with Perspex, 174 x 336 cm, private collection.

Ironically, Futurism is the topic of both Grooms’ and Schifano’s work, yet in his Manifesto of Futurism (1909), Futurist writer F.T. Marinetti called for the dismantlement of all museums [4]. Futurist ideology, while highly contradictory, maintained that the founders of the movement rescind their fame to the next generation and even called for their work to be forgotten. However, the endurance of the iconography of the famed Futurists’ photograph throughout the Neo Avant-Garde movement demonstrates that the Futurists created such waves in the art world that their memory could not be resigned to the annals of history, but rather to the museums that they despised.

Notes

1 https://news.blogs.brynmawr.edu/2010/03/04/red-grooms-exhibition-iconic-pieces-and-previously-unseen-works/. Accessed 23 April 2020.

2 http://www.marioschifano.it/en/mario.php. Accessed 30 April 2020.

3 Luca Massimo Barbero, “Mario Schifano: Images Between Memory and Future,” in Imagine: New Imagery in Italian Art, ed. Luca Massimo Barbero (Venice: Marsilio Editore, 2016),120. 

4 F.T. Marinetti, “The Founding and Manifesto of Futurism,” in Futurism: An Anthology, ed. Lawrence Rainey, Christine Poggi, and Laura Wittman (New Haven: Yale University Press, 2009), 52. 


Un’Immagine Stratificata 

Questi cinque uomini fatti d’inchiostro in piedi in un semicerchio sono un omaggio agli inizi umili dell'Avanguardia. L'artista ha distillato le forme essenziali della famosa fotografia dei cinque artisti e scrittori italiani che hanno fondato il movimento futurista (Figura 1). I Futuristi erano un gruppo di avanguardisti che abbracciavano l'industrialismo, la meccanizzazione, il dinamismo e, soprattutto, la modernità. La stampa di Red Grooms compie un gesto esplicito verso questi cinque uomini italiani, forse come un segno di riverenza, dato che Grooms era lui stesso un artista d'avanguardia.

Sebbene la data indicata per l’oggetto dalle Collezioni Speciali sia il 1958, io sospetto che vada spostata molto più tardi, negli anni ‘60. La somiglianza tra Five Futurists e Futurismo Rivisitato (Figura 2) dell'artista pop italiano Mario Schifano è innegabile e c’è certamente un collegamento genetico tra le due immagini. Dato che Red Grooms viaggiava in tutta Italia nel 1960 e Schifano ha esposto per la prima volta le sue opere alla Galleria La Salita a Roma nello stesso anno, possiamo sostenere che Grooms deve aver visto l’arte di Schifano di persona. La mostra di Schifano del 1966 alla Galleria Il Canale a Venezia si intitolava "Futurismo Rivisitato,” ed è lì che ha esposto molte delle sue opere con le forme minimaliste dei cinque fondatori futuristi in piedi nel loro cerchio iconico. Una datazione più tarda della stampa indicherebbe che Grooms ha effettivamente trovato ispirazione nell’arte pop della mostra di Schifano e forse ha rivisitato l’Italia più tardi negli anni ’60. 

Ironicamente, il Futurismo è il tema sia dell’opera Grooms che di quella di Schifano, ma nel suo Manifesto del Futurismo (1909), lo scrittore futurista F.T. Marinetti esige lo smantellamento di tutti i musei. L’ideologia futurista, sebbene molto contraddittoria, sosteneva che i fondatori del movimento rescindessero la loro fama alla generazione successiva e anche richiedeva che le loro opere fossero dimenticate. In ogni caso, la perseveranza dell’iconografia della famosa fotografia dei Futuristi durante il movimento neoavanguardista dimostra che i Futuristi hanno creato tali onde nel mondo dell’arte che la loro memoria non poteva essere rassegnata agli annali della storia, ma piuttosto ai musei che disprezzavano.   


Rachel Kline, Haverford class of 2020